La storia di Emmanuele, nato pretermine alla 25esima settimana di gestazione. Dall'esperienza vissuta insieme a nostro figlio è nata la voglia di condivisione dalla quale queste pagine hanno tratto origine.


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E' nato Francesco




 

I primi mesi

Avere finalmente Emmanuele con noi ci sembrava un sogno: non dico che baciammo il sacro suolo dell'appartamento, ma poco ci mancò. Avevamo vissuto il suo ritorno come un traguardo, e invece il lavoro duro iniziava adesso. Come avrebbe reagito alla nuova sistemazione? E cosa avremmo fatto noi in caso di problemi? Emmanuele invece dormì quasi ininterrottamente per 72 ore (in ospedale dovevano dargli il Valium), smise di rigurgitare tre volte al giorno e il primo mese aumentò un chilo. Adesso fa un po' tenerezza pensare al nostro comportamento nei primi mesi: eravamo totalmente impacciati e timorosi, anche perché non c'erano le infermiere a cui chiedere consiglio 24 ore al giorno. Ogni tanto telefonavamo in ospedale per risolvere i nostri dubbi, ma non si sono mai presentate situazioni di emergenza. Abbiamo iniziato la fisioterapia una volta ogni 15 giorni, il pediatra una volta al mese, l'oculista, la visita cardiologica e il follow-up ogni tre mesi. Tutti i controlli sono stati positivi, e quasi sicuramente Emmanuele non dovrà più essere operato al cuore.

Il battesimo - 22 aprile 2000

Quando abbiamo saputo di aspettare Emmanuele ci siamo detti che sarebbe stato molto bello farlo battezzare la notte di Pasqua, poi il parto prematuro ha sconvolto tutti i nostri piani. Il suo nome è stato scelto in sala parto, perché mancava talmente tanto alla fine della gravidanza che non ci avevamo neanche pensato, e non sapevamo neppure se sarebbe stato maschio o femmina. Poco prima della sua nascita ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso: Emmanuele, che significa “Dio con noi” (avevamo bisogno di tutto l’aiuto possibile). Emmanuele è stato battezzato il 10 ottobre, in situazione di "emergenza", ma parlando col parroco abbiamo saputo che in questi casi la cerimonia può essere terminata secondo il normale rito, semplicemente il bambino non sarà asperso con l'acqua santa, cosa già avvenuta. Così la sera del 22 aprile ci siamo recati in parrocchia e per l'emozione ci siamo scordati sia la macchina fotografica che la videocamera. Emmanuele è stato bravissimo e ha dormito tutto il tempo. Le foto sono state gentilmente scattate da amici.

 

Il massaggio

Prima della dimissione dall'ospedale avevamo iniziato l'apprendimento delle tecniche di massaggio con Natascia, una fisioterapista dell'A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infantile). Purtroppo abbiamo dovuto interrompere a causa di problemi burocratici, ma Natascia è stata così gentile da proseguire a casa. Il massaggio si è rivelato una bellissima esperienza sia per noi che per Emmanuele. Durante la degenza non avevamo avuto molte occasioni per prendere confidenza col suo corpo: certo, potevamo prenderlo in braccio e cambiarlo, ma non gli abbiamo mai fatto il bagnetto, non abbiamo mai potuto veramente "maneggiarlo" a causa di sensori, flebo ed ossigeno. Una delle prime cose che ho fatto una volta a casa è stato spogliarlo dei vestiti e sbaciuzzarlo dalla testa ai piedi. Il massaggio ci ha permesso di prendere confidenza con il suo corpo e stabilire un legame più profondo. Anche Emmanuele ha reagito molto bene: gli piaceva moltissimo restare nudo e dopo un'iniziale ritrosia si é rilassato e adesso ama essere toccato anche in parti del corpo che prima erano off-limits, così il massaggio è diventato un piacevole appuntamento quotidiano, prima del bagnetto. Con il freddo abbiamo un po' sospeso, ma riprenderemo quanto prima.

Viva le vacanze!!

Ed eccoci ad uno dei capitoli più piacevoli del nostro primo anno con Emmanuele. Ad agosto per sfuggire al caldo soffocante di Modena, ci siamo recati sul nostro appennino, rigorosamente sotto i 700 metri, per non affaticare la respirazione di Emmanuele. La scelta è caduta su Guiglia, ridente località a 40 chilometri da Modena (non si sa mai). La vacanza è stata veramente rilassante, con Emmanuele che dormiva 11 ore per notte e affascinava tutti i villeggianti con le sue espressioni buffissime. La nostra principale occupazione era la Settimana Enigmistica e proprio lì è nata l'idea del sito.

A settembre invece siamo andati in Toscana, vicino Pisa, per un po' di mare. Emmanuele si è divertito molto: eravamo in un agriturismo e guardava incuriosito tutti gli animali. Anche il mare gli è piaciuto, e giocava con le onde che andavano e venivano.

La quercia di Emmanuele

Ogni anno tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre si svolge a Modena il Bimbalbero, la festa dei bambini e degli alberi. In un parco della città viene piantato un albero per ogni nuovo nato e il 24 settembre 2000 siamo andati a conoscere l'albero di Emmanuele. Abbiamo così scoperto che si tratta di una quercia, proprio adatta al nostro piccolo lottatore, e ogni tanto torniamo a trovarla, per vedere come cresce.

26 settembre 2000: un anno!!!

Finalmente abbiamo tagliato un traguardo veramente importante, anche perché ora possiamo dire che Emmanuele ha passato più tempo a casa con noi che in ospedale. Siamo tornati in reparto per festeggiarlo con tutto il personale, e non ci sembrava vero che fosse già passato tanto tempo dalla sua travagliata nascita. Emmanuele si è divertito molto, passando di braccio in braccio, ed è stata una giornata speciale anche per lui. Stavolta avevamo ricordato la macchina fotografica, ma eravamo così emozionati che ci siamo scordati di usarla. A sera grande riunione di famiglia, con altra torta e pasticcini ed abbiamo anche fatto delle foto.